Emergenza Api: cosa fare per salvarle

Emergenza api in atto!

Chi dobbiamo ringraziare per la frutta e la verdura che mangiamo ogni giorno? La risposta non è solo “Genuino.Zero” (o almeno in parte!), dobbiamo ringraziare anche le api.
Sono loro il principale motivo per cui esiste una varietà così ricca di piante e di frutta, ma oggi sono anche protagoniste di una vera e propria emergenza api.

Questi piccoli insetti instancabili giocano un ruolo primario nel mantenimento della biodiversità e nella conservazione delle differenti specie. Sono insetti impollinatori, cioè permettono l’impollinazione e di conseguenza la formazione dei frutti, trasportando il polline da un fiore all’altro. Purtroppo però l’uso indiscriminato di veleni e pesticidi da parte di alcuni agricoltori (principalmente nelle coltivazioni industriali), mette in serio pericolo la loro vita, già compromessa dai cambiamenti climatici. Molti dei fitofarmaci usati nelle produzioni agricole intensive sono infatti dei veri e propri veleni e sono letali per le api (ma dannosi anche per l’uomo).

Cosa fare quindi per contrastare l’emergenza api?

Sicuramente le grandi multinazionali produttrici di pesticidi e le aziende agricole che li utilizzano dovrebbero impegnarsi a ridurre – possibilmente anche eliminare – l’uso di queste sostanze utilizzate in agricoltura, valutando attentamente gli effetti sugli impollinatori. Ad esempio, come spiegano Monica Pelliccia e Adelina Zarlenga, autrici del libro “La rivoluzione delle api. Come salvare l’alimentazione e l’agricoltura nel mondo”, il nuovo insetticida Sivanto (Bayer) può uccidere e alterare il comportamento delle api, nonostante sia dichiarato innocuo.

I consumatori invece dovrebbero impegnarsi ad acquistare ingredienti biologici o prodotti con metodo artigianale di cui conoscano la provenienza, nel rispetto delle tradizioni e con un minore impatto ambientale, quindi sani per l’uomo e per questi piccoli insetti.

Quali sono i problemi maggiori che oggi incontri nel tuo lavoro di “cura” delle api?

Abbiamo fatto questa domanda alla nostra apicultrice Sara della Società Agricola “Il Sorbeto” per cercare di capire meglio la situazione dell’emergenza api e la sua risposta ci aiuta a comprendere meglio il problema, ma anche l’importante ruolo che gli apicultori oggi rivestono di veri e propri “custodi delle api”. Ci racconta Sara:

 “In ordine di grandezza ad oggi i problemi sono: l’uomo, l’imprevedibilità del clima, la varroa. Il primo in realtà comprende anche gli altri. L’uomo è responsabile di tutta una serie di comportamenti agricoli e anche burocratici. In agricoltura spesso non si guarda in faccia a nessuno. Abbiamo avuto qualche caso di moria in alcuni luoghi vicino alle vigne soprattutto perché per produrre grosse quantità di vino, pomodori o mais avvelenare terra, acqua e insetti è diventata la regola. La burocrazia in più crea lavoro ai burocrati, ma se noi per produrre quel poco di miele per sopravvivere dobbiamo anche sfamare una serie di parassiti non va più bene. Il contadino deve pensare alla terra, non ha tempo per i fogli.

La stagione primaverile di quest’anno rimarrà nella memoria di tutti gli apicoltori, purtroppo siamo abbastanza pessimiste e crediamo che in futuro dovremmo abituarci a questi tipi di imprevisti che pregiudicano la produzione annua. Le api sono insetti sempre a contatto con le piante e l’ambiente che hanno intorno e accusano ogni squilibrio che si crea. Se le lasciassimo stare magari tra qualche migliaio di anni riuscirebbero anche ad adattarsi, ma purtroppo non possiamo pensare di farle sopravvivere senza il nostro aiuto.

Negli anni ’80 è stato introdotto per errore un parassita devastante che ad oggi è un grosso problema per le api: la varroa. La Varroa ha effetti profondamente negativi sulla salute del suo ospite. Le api infestate nascono con un peso inferiore e con un sistema immunitario particolarmente compromesso. Le scarse capacità di difesa incrementano la possibilità di attacco di altri agenti patogeni, quali batteri e funghi. È stato dimostrato che un’ape infestata durante la sua fase di bottinatrice copre in volo distanze più brevi e ha performance di raccolta inferiori rispetto a bottinatrici non parassitate.”

Conoscere anche gli aspetti negativi a cui vanno incontro tutti i giorni i nostri produttori è fondamentale per comprendere gli sforzi e l’impegno necessari affinché il miele migliore arrivi sulle vostre tavole. Le nostre apicultrici si impegnano sempre ad aiutare questi piccoli amici e si prendono cura di loro garantendoci il miele più gustoso e sano che potete acquistare qui da noi con pochi e semplici click!

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